Storia e cultura

Ultima modifica 7 novembre 2019

Le origini

In epoca romana, nei luoghi ove sorge il comune di Castagnole delle Lanze passava una diramazione della via Emilia che collegava Acqui a Pollenzo (Pollentia), questo è stato dimostrato dagli scavi effettuati agli inizi del Novecento.

Nel Medioevo le carte del Codex Astensis collocano Castagnole tra le terre appartenenti ai conti di Loreto. Fra questi, chi ebbe maggiori relazioni con la comunità di Castagnole fu probabilmente Manfredo I, dal 1190 marchese di Busca e conte di Loreto. Il marchese inauguro' la dinastia dei Lancia dall'appellativo che si era guadagnato avendo servito come lancifero, in gioventù, presso la corte di Federico Barbarossa. L'accostamento tra la dinastia dei Lancia e l'attributo "delle Lanze" (delle Lance) è doveroso, in quanto Castagnole è l'unico comune piemontese a potersi fregiare di una tale denominazione. Sempre dal Codex Astensis è possibile ipotizzare che a Castagnole Lanze sorgesse un castello medievale come dimora del conte; il castello fu probabilmente abbattuto nel 1255 con la caduta del contado di Loreto.

Documenti discordanti accreditano che Bianca Lancia (anche conosciuta come Bianca di Agliano) fosse o la figlia di Manfredo I o di Bonifacio di Agliano, con cui la vedova di Manfredo si era risposata. Bianca Lancia è stata l'ultima moglie dell'imperatore Federico II di Svevia: è quindi assai probabile che da Manfredo discenda il figlio di Bianca, Manfredi, ovvero l'eroe della battaglia di Benevento e il fondatore della città di Manfredonia. Manfredi viene celebrato da Dante nella Divina Commedia: "... Biondo era e bello e di gentile aspetto ... ".

A partire dal XIII secolo Castagnole entrò a far parte dei domini del Comune di Asti, seguendone poi per sempre la storia, le vicissitudini e gli assoggettamenti alle diverse signorie che lo controllarono.

Nel XIV secolo il luogo di Castagnole rientrava nei domini dei Visconti: risulta infatti dalle carte comunali un giuramento di fedeltà della Comunità di Castagnole delle Lanze a Valentina Visconti, che aveva avuto in dote tale feudo con tutto il resto della "Patria Astese" per le nozze con Luigi di Valois, Duca d'Orléans. Da notare che dalla fine del XIV fino agli inizi del XVII secolo, Castagnole Lanze fece parte del Capitaneato d'Astesana, e come tale non fu mai infeudato, ma sottoposto al diretto dominio del governatore di Asti. Nello stesso periodo il paese fu fortificato da una robusta cinta di mura dotata di torrioni cilindrici, della quale purtroppo restano pochissime tracce.

Dopo alterne vicende il territorio passò, nel 1573, a Emanuele Filiberto di Savoia. Da questo momento il comune viene assoggettato a due signorie: da un lato il feudo degli Asinari e dall'altro la signoria della famiglia di Catalano Alfieri, signore di Magliano e di Castagnole. Agli Alfieri subentrarono nel 1797 i conti Birago di Borgaro Torinese (che presero il nome di Birago-Alfieri), agli Asinari invece, per investitura ereditaria, i Marchesi Carron di Saint Thomas, la cui signoria si esaurì nel 1836. Con i marchesi di Saint Thomas e con la famiglia Birago-Alfieri cesso' in Castagnole delle Lanze ogni residuo di dominazione feudale, e dal 1850 il comune segui' i destini di casa Savoia e poi del Regno d'Italia. A partire dalla fine dell'800 Castagnole ebbe un grande sviluppo dell'industria vitivinicola, con l'apertura di diverse aziende che ben presto diventarono leader nella produzione di vermouth e spumanti. La seconda guerra mondiale non toccò particolarmente il paese, tranne che in due incursioni aeree alleate sulla stazione ferroviaria e alcune azioni di guerriglia tra partigiani e truppe della Repubblica di Salò. Nel secondo dopoguerra Castagnole, come del resto la quasi totalità del nord Italia, ebbe un grande sviluppo economico e industriale, grazie anche all'apporto di manodopera provenienti dalle regioni del sud Italia.

Tra Langa e Monferrato

Castagnole delle Lanze ha una collocazione geografica e territoriale che lo pone ai margini delle Langhe e del Monferrato, gli abitanti hanno quindi coniato il motto "Castagnole Lanze: Tra Langa e Monferrato". Tale definizione è in ogni caso impropria, poiché l'area comunale non confina con il Monferrato, ma fa parte del territorio dell'Astesana. Tutta la vita comunale risente di questa vicinanza all'Astigiano e all'Albese: il comune infatti è in provincia di Asti, ma le parrocchie appartengono alla diocesi di Alba.

Anche l'attività della produzione vinicola, che è trainante per la vita economica del paese, interessa qualità di uve tipiche delle due zone: ovvero la Barbera d'Asti, il Dolcetto d'Alba e il Moscato d'Asti.

L'amministrazione di Castagnole,per aiutare i produttori locali, nel 2010 ha creato l'iniziativa "Adotta un filare", che consente di adottare dieci metri di filari di vitigno Barbera d'Asti, ricevendo in cambio 10 bottiglie di vino "Lanze", prodotto direttamente dal comune. Questa iniziativa è unica nel suo genere in Italia.

Curiosità

Durante i festeggiamenti estivi nella frazione di San Bartolomeo, si esibisce dal 1967, quasi ininterrottamente, il gruppo musicale dei Nomadi, per l'occasione viene organizzato un raduno speciale del fan club della band. Tra i tanti cantanti che si sono esibiti sul palco del Festival Contro nel corso degli anni vi sono Luciano Ligabue, Vasco Rossi, Zucchero Fornaciari, Claudio Baglioni, Fabrizio De André e molti altri nomi del panorama musicale italiano.